Umberto Boccioni
Vita
Umberto Boccioni nasce a Reggio Calabria il 19 ottobre 1882 da famiglia
romagnola.
Umberto studia all' istituto tecnico e dopo il diploma lavora per giornali
locali.Nella sua vita viaggia parecchio ,da Padova a Catania , da Roma a
Parigi , da Venezia alla Russia trasferendosi per alcuni anni in ognuna di
queste città.Dopo il diploma frequenta l' accademia delle belle arti
a Venezia dove si laurea e poi si dedica all' arte,disegnando , dipingendo
o incidendo.La sua vita artistica comincia frequentando lo studio
di un mediocre cartellonista che però lo delude.
In seguito l' artista diventa un discepolo di Giacomo
Balla da cui apprende la tecnica del divisionismo, che però
non riesce ad appassionarlo. Balla rappresenta per Boccioni il primo maestro
ma diventerà poi anche un amico. Il Balla infatti inizia la sua carriera
artistica con dipinti molto reali e dettagliati , poi si allontana da questo
stile , dedicandosi al divisionismo ed infine firma il suo manifesto del
futurismo . Boccioni pur inconsciamente rimane influenzato dal maestro ,come
si può riscontrare osservando uno dei suoi primi lavori: CAMPAGNA
ROMANA. In questo quadro infatti sono evidenti le pennellate minuzuiose e
accurate e il taglio compositivo con l'orizzonte in alto e la luce.Balla
infatti usa un divisionismo con visioni prospettiche dall'alto e tagli
compositivi molto particolari .Il Boccioni ,avendo viaggiato molto ed essendo
stato a contatto con molti e differenti artisti ,rimane, anche se minimamente
, influenzato dalle due maggiori correnti del periodo: quella francese derivata
dall'evoluzione dell' impressionismo e dal simbolismo , e quella derivante
dal risultato del movimento "Sturm und drang" tedesco e dalla diffusione
dell'influsso preraffaellita inglese .Ancora fino al 1906 termina opere
importanti che però sentono ancora dell'influenza del Balla come:SIGNORA
VIRGINIA ,NONNA ,RITRATTO DELLO SCULTORE BROCCHI .
In seguito ,nel 1906,l'artista vive un periodo di profonda depressione , documentata da una fotografia che lo mostra mentre compie un ritratto dal vero in uno sperduto , solitario e silenzioso angolo di Parigi. E' del 1910 il primo capolavoro che non sente l'influenza del Balla o di altri: LA CITTA' CHE SALE. Boccioni prima di questo dipinto fece numerosi disegni e lavori preparatori che si chiamavano: GIGANTI E PIGMEI, LAVORO, L'ALBA IL GIORNO E LA NOTTE, GLI UOMINI.
In seguito per i dipinti: STATI D' ANIMO, MATERIA, ANTIGRAZIOSO si ha una spinta simbolista che capovolge ogni premessa impressionistica. Nel periodo conclusivo del lavoro boccioniano l'artista tende alla scomposizione della scultura. Egli vuole cioè mettere lo spettatore al centro del quadro per farlo sentire coinvolto e partecipe. Umberto riesce in questo intento perchè ritrae la vita moderna, frettolosa e stressante, di cui la macchina in movimento ne è diventato il simbolo principale.
Boccioni crea le sue opere in rapporto all'uomo, che resta il vero protagonista con linee di forza e compenetrazione di piani che tendono a conciliare l'esigenza di essenzialità con quella di movimento occidentale. La ricerca di dinamismo lo porta ad accostarsi all'espressionismo e al cubismo. Un chiaro esempio è: STUDIO DI FIGURA (INES).
Dopo il 1911 Boccioni subisce quinde un inversione di direzione tornando verso il simbolismo, per superare i limiti di una spazialità naturalistica. Infine il 1912 è l'anno più intenso per Umberto perchè organizza mostre, scrive, dipinge, scolpisce, sostiene aspre polemiche alternate da momenti di forte depressione e grande sconforto. In questo importante anno inizia anche la sua produzione nella scultura che riflette pienamente la ricerca del dinamismo dei suoi quadri. Ora le sue sculture sono orientate verso dinamismo, linee di forza, compenetrazione di piani e vivacità, proprio come i suoi dipinti. Non vi è infatti dissidio fra pittura e scultura. Umberto muore a soli 34 anni, durante la prima guerra mondiale, dove si arruola volontario, cadendo da cavallo.